Cos’è un condomino sostenibile?

Considerando che in un prossimo futuro la maggior parte delle persone vivranno in città, immaginare che l’evoluzione del pensiero circolare e sostenibile, possa portare alla concezione di aree abitative condivise, in fondo non è così difficile.

Oggi più che in passato, progettare in modo sostenibile e andare verso le esigenze dei cittadini, acquista un grande valore, non solo per l’ambiente ma anche per la vita sociale.

Non vi è mai capitato di uscire in tutta fretta da casa, per andare ad acquistare un attrezzo che vi serviva, solo per fare un piccolo lavoro domestico?

E dopo che lo avete usato per quel preciso scopo riporlo in un cassetto e dimenticarvelo li?

A me è capitato più volte!

Spesso acquistiamo cose che utilizziamo si e no 2 o 3 volte l’anno, alimentando, senza averne la piena consapevolezza, il grande mercato del consumo, che ha conseguenze importanti sia a livello ambientale che a livello economico e sociale.

Un esempio su tutti è l’acquisto di un trapano elettrico. Io personalmente ne posseggo uno, ed il mio uso è forse limitato ad una volta all’anno. Anche tutti i miei vicini di casa ne posseggono uno, che a loro volta lo usano per 2/3 volte all’anno. Ma allora la domanda è: perché non acquistarne uno in comune e condividerlo a seconda del bisogno?

Questa, che può sembrare una semplice e scontata osservazione, porta in se, il concetto stesso della Sharing Economy: condividere per ridurre il consumo di materie prime e diminuire l’impatto sull’ambiente e sulle persone.

Oggi in Italia, non abbiamo moltissimi esempi di “Condomini Intelligenti”, ossia condomini che già in fase di studio, vengono concepiti per incentivare una sharing economy locale, condominiale appunto. Ancora, vediamo realizzare palazzi concettualmente orientati alla classica struttura abitativa, lontana da un modo di vivere contemporaneo, orientato alla riduzione degli sprechi delle risolse naturali ed energetiche.

Quello che manca oggi, a livello costruttivo generale, è un incentivo che innesca un nuovo modo concepire i pazzie egli spazzi condominiali.

Pensate a come potrebbe essere vissuto un condomino, se solo fosse stato ideato per la condivisione. Condivisione di spazi: locali pensati ad esempio come lavanderia – in un palazzo di Bologna è una realtà -; locali dove scambiare 2 chiacchiere e fare giocare i bambini in totale sicurezza; oppure, un locale magazzino, dove creare una Miniera Condominiale, e trovare gli attrezzi per il bricolage, oppure le bici condivise, o ancora, oggetti scartati, come arredi, vasi, vestiti, ancora utilizzabili – specialmente se ritratta di abiti per l’infanzia.

Ma non solo. Pensate ad avere la possibilità di coltivare un orto condominiale e goderne dei frutti di stagione, magari utilizzando il compost che viene prodotto direttamente nel condominio con compositori ad alta efficienza. Un esempio pilota a Milano.

Oggi guardare alla riduzione degli impatti, che quotidianamente procuriamo sull’ambiente, è una necessità, e la possibilità che ci viene offerta dalla condivisione condominiale è ancora tutta da scoprire.

Quali sono i vantaggi di un condominio condiviso?

I vantaggi di un condominio condiviso sono molti, a partire dal risparmio economico ed alla diminuzione degli impatti negativi sull’ambiente.

Vantaggio economico: 

  • sul risparmio energetico –  immaginate per esempio, ad un locale condiviso adibito a lavanderia a gettoni; all’istallazione di pannelli fotovoltaici che producono energia per le piastre di cottura ad induzione,  per le pompe di calore, o per le colonnine di ricarica di veicoli elettrici. Senza contare il risparmio sull’acquisto della lavatrice famigliare e della sua manutenzione.
  • Risparmio sull’acquisto di beni – attrezzi da bricolage bici, e perché no, sugli abiti (specialmente quelli per l’infanzia).

Vantaggio ambientale:

Il vantaggio ambientale è multiplo, ed è principalmente legato al risparmio energetico ed alla scelta di utilizzare fonti energetiche sostenibili, come i panelli fotovoltaici. Fa parte di questo vantaggio anche la scelta di una raccolta differenziata che, attraverso una selezione spinta alla fonte, permette per esempio di non smaltire la frazione umida, ma di trasformarla in compost, attraverso compositori ad alta efficienza condominiali.

Inoltre, la possibilità di condivisione di altri materiali, come arredi, abiti, e strumenti, e altro ancora,  porta ad un impatto positivo sullo sfruttamento delle risorse naturali, diminuendole la domanda per la produzione di beni e sfavorendone, a tutti gli effetti, il consumo. Pensiamo al risparmio dei combustibili fossili e dell’acqua. Ma pensiamo anche a quanto meno CO2 verrà prodotta se una città fosse alimentata solo da fonti rinnovabili.

Un condomino sostenibile, è in fondo un micro mondo, che rispecchia la necessità di abbattere gli impatti ambientali ed economici, su scala locale. Se solo, attraverso politiche ambientali ed economiche circolari Comunali, riuscissimo ad espandere questo concetto a tutti i condominii, certamente avremmo un risparmio non solo dal punto di vista ambientale, ma anche finanziario, tutto  a favore della città e dei suoi cittadini.

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